Translate

domenica 18 dicembre 2011

La conferenza Coherence 2011

Si e svolta a Roma il 14 dicembre scorso la conferenza Coherence 2011 moderata dal Prof. Vincenzo Valenzi, ed incentrata sulle nuove evidence in fisica delle reazioni LERN e delle tecnologie ad esse collegate. Ero presente alla conferenza, che mi e' parsa interessante e ben riuscita. In particolare ho apprezzato le relazioni di Degli Antoni, del Professor Celani e del Professor Srivastava. L'argomento ha un forte interesse anche per le implicazioni riguardo all'economia e alle strategie energetiche in un mondo sovrappopolato, che deve intraprendere un percorso di rientro (dolce) in un rapporto con la natura più equilibrato. Riporto qui di seguito la sintesi che della conferenza ha redatto il moderatore, che ringrazio.

INIZIA “LA CORSA  ALL’ORO” DELLA FUSIONE FREDDA
Un 14 dicembre da ricordare, come quello del 1999, quando Giuliano Preparata a qualche centinaio di metri presentò le sue tesi sul ruolo dell’Elettrodinamica quantistica in medicina e nella materia  condensata in quella che a quel tempo si preannunciava come Fusione Fredda a operante all’ENEA grazie  ad un finanziamento del Governo di allora sotto l’impulso parlamentare di Massimo Scalia.
A 12 anni di distanza molti fenomeni che sembravano frutto fantasioso del genio teorico del grande fisico italiano, vanno diventando realtà teoriche e sperimentali prossime all’utilizzo sul mercato come i vari test bolognesi  di Rossi&Focardi, e gli annunci dei greci di Deflakion lasciano intendere in una corsa all’industrializzazione del processo  come è emerso dal report di Francesco Celani  che ha riportato i dati sintetici sull’evoluzione dello sviluppo di eccessi calore da F&P agli ultimi esperimenti.
Sullo sviluppo teorico della ricerca nucleare cosiddetta fredda ha provveduto con una lettura illuminante per il pubblico che affollava la sala conferenze della Casa dell’Aviatore Yogendra Srivastava fisico teorico di Perugia e della North Eastern University di Boston  dimostrando come esistano tutte le condizioni teoriche e sperimentali per poter parlare senza dubbio di fenomeni nucleari nei reattori di Fleischamm e Pons e negli altre celle chimiche presi in considerazione.
Della rilevanza del contributo teorico di Srivastava e del suo collega Allan Widom aveva scritto Steve Krivit nella sua intervista ai servizi di informazione del Governo americano che stanno sondando coo sempre maggiore determinazione sui dati emergenti dalle ricerche nel campo della Fusione Fredda e delle LERN .
I lavori sono stati aperti dal Generale Mario Majorani che ha portato il saluto dell’Aereonautica che conferma la grande attenzione delle Forze Armate all’innovazione scientifica e tecnologica.
Un intervento ad ampio spettro sul ruolo della Chimica nello sviluppo sostenibile quello di Luigi Campanella del dipartimento di chimica di Roma 1 e già presidente della Società di chimica italiana che ha ricordato il ruolo decisivo della chimica nel boom economico italiano con le sue luci e ombre nell’impatto ambientale e il progetto di green chemistry che vede impegnata la chimica italiana a un nuovo modello di sviluppo, in i cui la fusione fredda può avere un ruolo decisivo.
Ubaldo Mastromatteo della multinazionale europea STM ha presentato in sintesi gli scenari energetici  prossimi venturi,  rilevando come per i prossimi decenni o si trovano fonti di energia alternative significative o si rischia il default energetico. La grande opportunità a suo avviso  pare venire dalla Fusione Fredda come i dati ultimi sembrano confermare decisamente.
Di questi temi ha scritto, non potendo intervenire di persona Lino Daddi, già capo del Gruppo di Fisica dell’Accademia Navale di Livorno, che negli anni bui delle polemiche contro la ricerca sulla fusione fredda aveva speso il suo prestigio per sostenere le evidenze sperimentali e i possibili sviluppi teorici emergenti dalle misure nei laboratori italiani e in particolare nelle celle di Piantelli e Focardi .
Gianni Degli Antoni  Presidente dell’Associazione Fisica di Frontiera giunto da Milano ha portato il suo contributo allo sviluppo compatibile delle applicazioni energetiche della Fusione Fredda, che potrebbero portare a soluzione molti dei nodi che rendono la vita  e le operazioni difficili in tutti quei luoghi dove il rifornimento energetico è  problematico , e nel contempo rendere  di più grande valore  il bene petrolifero in via di esaurimento.
Giuseppe Quartieri Fisico esperto di tecnologie  ha analizzato il doppio uso delle energie nucleari calde e fredde  in ambito civile e militare. Per la fusione fredda si intravedono usi militari logistici legati al supporto energetico che appare problematico e costoso nei teatri operativi, e un domani nella produzione di batterie superleggere di lunga durata che potrebbero rifornire di elettricità i sofisticati sistemi dei militari impegnati nei teatri  operativi.
Dell’aspetto biologico delle ricerche  avanzate hanno discusso Stefano Bellucci dei LNF-INFN di Frascati con un ricca relazione sulle applicazioni nano tecnologiche in biologia,  da Massimo Corbucci che ha segnalato i rischi di una eccessiva disattenzione alla verità e alla salute umana, da Piero Quercia che ha presentato il suo modello  sui Batteri  che sembrano capaci di metabolizzare materiale nucleare e da Sergio Bartalucci dell’INFN/LNFche ha fatto un’ampia rassegna sulle ricerche in questo settore  che vede  molti gruppi nel mondo  produrre risultati impressionanti che erano  cominciati con i lavori di Kevran (che furono replicati a Milano nel 2007 dal Gruppo Pirelli in collaborazione con il gruppo di Sparacino della facoltà di agraria).
Certamente si tratta di lavori che richiedono molti sviluppi teorici e sperimentali, ma troppi dati anche in questo settore  segnalano nuove possibilità di trattamento delle scorie nucleari.
Sul problema della sicurezza nucleare  in ambito caldo e freddo ha discusso  il biologo  Paolo Pasquinelli per lunghi anni direttore del laboratorio di radioprotezione del CISAM che ha fatto una panoramica dei rischi e  delle misure da prendere in ambito nucleare, anche freddo  che si presentano nel caso della fusione fredda indubbiamente con meno problemi ambientali ma che richiedono  opportune valutazioni di sicurezza .
I lavori moderati da Vincenzo Valenzi  coordinatore del Centro Studi di Biometorologia di Roma e prorettore della LIUM di Bellinzona www.lium.ch e dalla giornalista Raffaella Rosa , arricchiti da un intenso dibattito che è stato ripreso da alcune televisioni private che metteranno in rete  i lavori, si sono conclusi in tarda serata con la nuova determinazione emergente dai dati presentati nella giornata che ha reso palese come sia iniziata “la nuova corsa  all’oro” della fusione fredda . Corsa in cui l’Italia è in Pole Position e forse sarebbe bene  vincere  anche nella partita finale che è apertissima.
Vincenzo Valenzi

 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento