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lunedì 6 febbraio 2012

UN APOSTOLO DELLA SALVEZZA DEL PIANETA: LUIGI DE MARCHI




Vorrei ricordare oggi questo grande psicologo italiano, morto recentemente, che fu tra i primi in Italia a denunciare la GRANDE RIMOZIONE del problema demografico nella cultura italiana da parte dei maitre a penser, dei tromboni intellettuali del nostro paese. Per me, ma penso per tutti coloro che sentono la fondamentale importanza del problema demografico, il Professor De Marchi è stato una luce nel buio, un riferimento che ha sempre illuminato e chiarito i problemi del mondo attuale. Al di là degli schieramenti e delle posizioni politiche preconcette. Oggi NON SI PUO’ PIU’ TACERE. E’ necessario che tutti prendano coscienza del problema: IL MONDO NON SI POTRA’ SALVARE se non combattiamo tutti per le politiche di denatalità e rientro dolce ad un rapporto sostenibile tra uomo e pianeta Terra.
Riporto un breve articolo, tra gli ultimi, scritto nel 2010 da Luigi De Marchi, e poi allego un link ad un suo audio di una trasmissione per Radio Radicale in cui tratta della GRANDE RIMOZIONE sul problema demografico.



"la pressione insostenibile della popolazione non solo nel Terzo Mondo, ma anche nei paesi europei. Sì, anche nei paesi europei, sebbene le nostre dirigenze sembrino preoccuparsi solo d’incentivare la natalità.

Per parte mia, non ho di certo rimorsi di coscienza. Oltre 45 anni fa, nella mia opera prima (“Sesso e civiltà”, Laterza Editore) definivo l’esplosione demografica “la conseguenza più catastrofica del folle rifiuto di ogni misura denatalista da parte delle autorità costituite e delle organizzazioni internazionali”. ! E già trent’anni fa, mentre i fascistelli rossi del sinistrese mi definivano “agente della CIA” perché lottavo contro la generale negazione della questione demografica, in un Convegno organizzato con Aurelio Peccei ricordavo che la prosperità europea era costruita su una gigantesca economia di trasformazione a sua volta basata sulla massiccia lavorazione di materie prime importate a prezzi di rapina con energie importate anch’esse a prezzi di rapina e segnalavo l’urgenza di un’azione denatalista non solo nel Terzo Mondo (ove la popolazione raddoppiava ogni vent’anni, impedendo ogni seria lotta contro la fame e la povertà) ma anche nell’Occidente avanzato e soprattutto in Europa (ove la densità altissima associata ad altissimi consumi di materie prime ed energie creava un pericoloso squilibrio tra popolazione e risorse del territorio e una pericolosissima dipendenza dell’Europa da governi tirannici e fanatici per la copertura dei suoi bisogni energetici). Ma quei mie appelli sono caduti nell’indifferenza o nella derisione per quasi mezzo secolo. E perfino i “verdi” italiani e stranieri (non a caso provenienti spesso dal fanatismo comunista) hanno sistematicamente negato o rimosso la bomba demografica, madre di tutte le tragedie e della stessa corsa al nucleare. Perché?

Dopotutto innumerevoli sondaggi hanno segnalato l’appoggio delle popolazioni alla regolazione delle nascite. Le misure denataliste avrebbero però comportato per la classe politica una posizione autonoma dalle rispettive gerarchie ecclesiastiche ed imposto di affrontare con chiarezza e buon senso il Grande Tabù, cioè i problemi sessuali legati alla procreazione.

Ebbene oggi siamo al “redde rationem”. Così il mondo si avvia smarrito alla catastrofe energetica e alla guerra per l’accaparramento delle energie. E perfino la crisi atomica iraniana può essere letta in quest’ottica. Mentre infatti le riserve iraniane di greggio sono destinate ad esaurirsi tra vent’anni, per quella data la popolazione sarà aumentata da 70 ad oltre 105 milioni di abitanti.

Insomma, siamo tutti pronti a crepare pur di non affrontare il Grande Tabù. Quale prova migliore della stretta interdipendenza tra psicologia e politica? "

LINK ALL’AUDIO “LA GRANDE RIMOZIONE: LABOMBA DEMOGRAFICA”:
http://www.il-demarchi-pensiero.it/wordpress/wp-content/uploads/2010/12/Gigi_20050801_bomba-demografica.mp3

3 commenti:

  1. De Marchi l'ho scoperto quasi per caso, una decina di anni fa. Un sito che probabilmente era rumeno (giuro) aveva una versione integrale, piena di errori di ortografia, di Lo schock primario. Allora si intitolava Scimmietta ti amo ed era presentato come la più importante opera filosofica del 900. La lettura mi affascino completamente. Cominciai ad appassionarmi di quella strana cosa che si chiama psicologia politica. Compresi il nesso tra natalità, religione e concezione-consapevolezza della morte. Insomma, mi si aprì un mondo ... e nello stesso tempo mi accorsi di come cose che dovrebbero essere evidenti, non vengono recepite per nulla, o se recepite, minimizzate. Anche la vita di De Marchi fu sottoposta spesso all'ostracismo dell'ortodossia scientifica. Ancora adesso, nonostante la sua figura sia ampiamente rivalutata, rimane uno sconosciuto ai più, mentre impereversano gli Andreoli e i Morelli ...

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    1. Una delle menti più lucide ed acute che l'Italia ha mai avuto

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  2. Sono d'accordo. Ho conosciuto personalmente De Marchi quando mi sottoposi con lui ad una terapia reichiana/bioenergetica. Una persona umile, un grande! Mi chiamava 'Aldone'.

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