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domenica 24 giugno 2012

FEYERABEND: UN ANARCHICO CONTRO IL POTERE DELLA SCIENZA

In un libro memorabile:"Sull'orlo della scienza, pro o contro il Metodo", Paul Feyerabend e Imre Lakatos si affrontarono in un combattivo dibattito sulla natura della scienza. Feyerabend non nega che esista un "progresso" scientifico e che la comodita' della vita sia migliorata grazie ad esso. Tuttavia contesta le rigidità del "metodo" scientifico e la sua natura violenta rispetto all'umanità e alla natura. Feyerabend spara a zero sul potere scientifico: quando la scienza si istituzionalizza diviene potere e il potere genera uniformità e violenza. Il cosiddetto "metodo scientifico" così come sviluppato originariamente nel mondo occidentale e' la causa di fondo della spaventosa uniformizzazione planetaria della civiltà tecnologica, della riduzione di tutti i valori a quelli economici, della reificazione della natura e della riduzione dell'uomo stesso a cosa tra le cose. La scienza ha distrutto intere culture, ridotto gli uomini ad automi che non vivono più per se stessi ma per la grande macchina che ci domina tutti. L'uomo e' così divenuto quell'animale che si appropria delle cose e le trasforma per costruirci sopra un potere. La scienza stessa e' divenuta mezzo di potere e coloro che siedono sugli scranni di Universita e istituzioni si sono autocostituiti in oligarchia. per il filosofo austriaco la scienza istituzionalizzata va ribaltata e le cattedre universitarie e istituzionali vanno mandate all'aria e contestate alla radice. "Ho pochissima simpatia per l'educatore o il riformatore morale che considera le sue squallide elucubrazioni come se fossero un nuovo sole che illumina la vita di chi vive nelle tenebre; detesto i cosiddetti insegnanti che cercano di stuzzicare l'appetito dei loro allievi finche', senza più nessun autocontrollo ne' rispetto di se', si rotolano nella verità come maiali nel fango; provo solo disprezzo per tutti i bei piani che rendono le persone schiave nel nome di "Dio" o della "verità" o della "giustizia"o di altre astrazioni, specie se chi li ha perpretati e' troppo codardo per assumersene le responsabilità e si nasconde dietro una presunta "oggettività" ... Dico che Auschwitz e' la manifestazione estrema di un atteggiamento che e' ancora in pieno sviluppo in mezzo a noi...Si rivela nella distruzione della natura e delle culture "primitive" senza neppure un pensiero per coloro le cui vite sono state così svuotate del loro significato; nella colossale presunzione dei nostri intellettuali, nella loro convinzione di sapere esattamente quello di cui l'umanità ha bisogno e nel loro persistente tentativo di rimodellare le persone secondo la loro penosa immagine, nell'infantile megalomania di alcuni fra i nostri medici che ricattano i oro pazienti con la paura, li mutilano e poi li perseguitano con parcelle esose, nella mancanza di sensibilità di molti cosiddetti ricercatori della verità che torturano sistematicamente gli animali, ne studiano le sofferenze e ricevono premi per la loro crudeltà. La migliore istruzione consiste nell'immunizzare le persone contro i tentativi sistematici di fornire loro un'istruzione". (Feyerabend:"Addio alla ragione" pag. 319 e seg.). Abbiamo bisogno di pensatori come Feyerabend che prendano a calci le incrostazioni di idee e i totem che abitano nel nostro cervello (spesso insinuati dentro di noi dal potere costituito) bloccandoci il pensiero e impedendoci di guardare il mondo con occhi nuovi capaci di rinnovare e di rispettare allo stesso tempo, in primo luogo la natura e gli altri esseri viventi. Anche perché questo e' il solo modo di rispettare noi stessi. Criteri troppo rigidi dell'episteme tecnico-scientifica hanno portato al nostro egoistico antropocentrismo e hanno danneggiato la ricchezza e la varieta' del mondo.

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