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lunedì 24 settembre 2012

IL REATTORE A FUSIONE FREDDA- LENR DEL PROF. MILEY OTTIENE IL BREVETTO NEGLI USA






La notizia è ufficiale: per la prima volta un reattore LENR (a cosidetta “fusione fredda”) ha ottenuto un brevetto negli Usa. Si tratta del reattore sviluppato da George Miley , Professore emerito di Ingegneria nucleare ed elettronica all’Università dell’Illinois- Usa ( Us Patent Office: Patent n° 8227020  del 24 luglio scorso). Non si conoscono ancora le implicazioni che comporta questo brevetto, ma si tratta certamente di una buona notizia per il Professor Miley e le LENR. Sembra che il brevetto ottenuto da Miley citi una serie di possibili applicazioni della tecnologia (gli studi sono stati condotti in collaborazione con la Nasa per lo sviluppo di sistemi di produzione di energia per le navicelle spaziali). L’aspetto affascinante del lavoro di Miley è che egli è in grado di generare calore senza riscaldare il dispositivo con resistenza elettrica. Miley ha iniziato un’impresa commerciale a Champaign (Illinois) all’inizio di quest’anno, chiamata Lenuco, con l’intento di passare in tempi -si spera brevi- alla produzione dei nuovi reattori.

Dalle pubblicazioni reperibili sul sito dell’Università dell’Illinois si possono ricavare alcune caratteristiche del nuovo reattore LENR. L’apparecchio ha alcune somiglianze con l’E-Cat di Rossi, ma ci sono importanti differenze riguardanti le nanoparticelle contenenti   Palladio e per la composizione e la costruzione della cella. L’apparecchio utilizza gas di Deuterio (ma può essere impiegato anche idrogeno) che viene messo a contatto con fitte nanoparticelle di Palladio, producendo 1479 J di calore, ben al di sopra del massimo esotermico di 690 J che si otterrebbero da ogni possibile e concepibile reazione chimica. Il guadagno di energia è virtualmente illimitato a causa della potenza di ingresso trascurabile del carico di gas. E’ stato  misurato nelle prove un Cop  di 70 dopo 4 ore di funzionamento (Cop iniziale, dopo pochi minuti dall’accensione,  di 7).
Le nanoparticelle sono fabbricate da studenti della Unità  di laboratorio di ricerca sui materiali dell’Università dell’Illinois. In uno dei primi esperimenti riportati il carico di 60 psi di gas D2 ha causato l'aumento di temperatura da ca. 20 oC a ca. 50 oC. L'ulteriore aumento di temperatura da ca. 50 oC a ca. 140 oC si è verificato durante lo scarico del gas (nessuna quantità di energia, sia termica che elettrica,è stata immessa dall'esterno). 
Alcuni prodotti di reazione sono leggermente radioattivi quale He4 prodotto dalla reazione D-D e il decadimento beta produce  possibili raggi gamma, ma con il loro corto raggio, la radiazione da entrambi i prodotti può facilmente essere contenuta senza necessità di dispendiosi sistemi di isolamento.
L’apparecchio attuale è ancora ingombrante e di un certo peso, ma sono in studio sistemi di miniaturizzazione che consentano di sfruttare l'enorme energia rilasciata dalla reazione Lenr in un sistema estremamente compatto e con la possibilità di produrre energia per lungo tempo.
Il caricamento del gas nelle nanoparticelle consente al reattore di lavorare a temperature elevate  e quindi di assicurare un buon coefficiente di conversione tra energia termica ed elettrica.


(Dai siti : www.lpi.usra.edu ;   www.lenr-coldfusion.com)

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