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mercoledì 4 novembre 2015

In arrivo la fusione tedesca

Al Max Plank Institut fur Plasmaphysic di Greifswald (Germania) sono vicini all'accensione del reattore a fusione, denominato Wendelstein 7-x. La macchina è stata completata l'anno scorso e ora fervono i preparativi per la verifica sperimentale della fusione e soprattutto del suo mantenimento. Il problema principale nella gestione della fusione nucleare non è innescare la fusione in sé, quanto riuscire a controllarla e mantenerla nel tempo: bisogna infatti governare le temperature altissime (100 milioni di gradi Celsius, circa 7 volte la temperatura del centro del Sole) alle quali deve essere portato il plasma affinché gli atomi possano fondersi e generare in tal modo energia. A tale scopo il sistema Wendelstein 7-x è un miglioramento del sistema tomawak di confinamento magnetico. Mentre il Tomawak (come quello del progetto ITER in costruzione a Cadarache) prevede una camera toroidale di confinamento magnetico fisso, il sistema tedesco denominato "Stellarator" presenta una camera a conformazione del tipo "a torsione" che possiede un campo variabile comandato da un software con lo scopo di mantenere costante la pressione e la temperatura del plasma reagente nella fusione. Nel Tomawak le spire che creano il campo magnetico hanno un problema: poiché gli avvolgimenti del filo sono più vicini all'interno del foro della ciambella, il campo magnetico è più forte al centro e più debole verso il bordo esterno della ciambella. Lo squilibrio provoca particelle alla deriva fuori rotta che vanno a impattare sul rivestimento e portano instabilità al confinamento. La soluzione progettata nel sistema Stellarator è di aggiungere una torsione che costringe le particelle attraverso regioni di campi magnetici variabili ma più omogenei nella camera , con effetti che si annullano a vicenda e creano stabilità al confinamento. Stellarator ha un sistema che assicura questa torsione dall'esterno. La strategia di progettazione, nota come ottimizzazione, prevede la definizione della forma del campo magnetico che meglio confina il plasma, poi la progettazione di un insieme di magneti per produrre il campo. Questa progettazione prende una notevole potenza di calcolo, e i supercomputer non erano all'altezza del compito fino al 1980. Uno dei primi tentativi di realizzare uno Stellarator con la finalità di ottimizzare la progettazione del campo magnetico fu iniziato negli Stati Uniti da parte del Nazional Compact Stellarator (NCSX) nel 2004, con una strategia di ottimizzazione diversa dai tentativi precedenti. Ma la difficoltà di costruzione e assemblaggio delle parti e la precisione millimetrica necessaria sia nella progettazione che nella realizzazione ha portato ad aumenti di costi e ritardi di pianificazione. Nel 2008, con l'80% dei principali componenti o costruiti o acquistati, il Dipartimento dell'Energia ha staccato la spina sul progetto (Science, 30 maggio 2008, pag. 1142). "Abbiamo sottovalutato il costo e sbagliato il calendario", dice L. George "Hutch" Neilson, direttore di NCSX. Ulteriori progetti di stellarator sono stati portati avanti e in corso di realizzazione, come ad esempio quello a Toki in Giappone. Nel frattempo a prendere in mano la guida avanzata del progetto si sono fatti avanti i tedeschi con la costruzione del reattore W7-X che è stato terminata nel 2014 ed è ormai prossimo all'accensione. Il governo del paese aveva dato il via libera all'iniziativa subito dopo la riunificazione nel 1993, e nel 1994 aveva deciso di istituire un nuovo istituto dipendente dal Max Plank Institut a Greifswald, nella ex Germania dell'Est, per costruire la macchina. Cinquanta membri del personale di IPP furono spostati da Garching a Greifswald, a 800 chilometri di distanza, con altri ricercatori che hanno fatto frequenti viaggi tra i siti. I nuovi assunti hanno portato l'organico fino ad oggi a 400 ricercatori. W7-X è stato programmato per iniziare la fase realizzativa nel 2006 ad un costo previsto di 0,550 miliardi di euro. Ad oggi, a macchina realizzata i costi hanno raggiunto gli 1,1 miliardi di euro. Ma proprio come era successo con lo sfortunato tentativo americano del NCSX, anche la realizzazione della macchina tedesca ha incontrato problemi enormi. La macchina dispone di 425 tonnellate di magneti superconduttori e prevede una complessa struttura di supporto con il compito di tenere refrigerati i sistemi vicino allo zero assoluto. Il raffreddamento dei magneti con elio liquido è un compito ingegneristico che Klinger, direttore della filiale di Greifswald, definisce "l'inferno sulla Terra". "Tutti i componenti freddi devono lavorare, le perdite non sono possibili, e l'accesso è molto difficoltoso" a causa dei sistemi di torsione dei magneti. Tra i magneti con la loro forma stranissima, gli ingegneri devono ottenere più di 250 aperture che permettano di fornire e rimuovere il carburante, riscaldare il plasma, e dare accesso a strumenti diagnostici estremamente precisi. Tutti gli elementi richiedono una modellazione 3D estremamente complessa. "Si può fare solo sul computer", dice Klinger. "Non si può adattare nulla in loco."Dopo 1,1 milioni di ore di costruzione, l'istituto di Greifswald ha terminato la macchina nel maggio 2014 e ha trascorso l'anno effettuando controlli di operatività, che W7-X ha passato senza intoppi. Prove con fasci di elettroni mostrano che il campo magnetico nel reattore è della forma giusta. "Tutto sembra eseguito con una estrema precisione, esattamente come dovrebbe", dice Thomas Sunn Pedersen del Max Plank Institut. L'Agenzia per l'energia nucleare tedesca ha dato il via recentemente alla continuazione dell'esperimento . Il vero test arriverà una volta che la macchina W7-X sarà piena di plasma e ricercatori verificheranno alcune condizioni di funzionamento. La misura chiave è il tempo di confinamento e il rapporto di dispersione dell'energia, il tasso al quale il plasma perde energia all'ambiente. "I ricercatori sul campo della fusione di tutto il mondo sono in attesa per vedere se nell'esperimento tedesco otteniamo il tempo di confinamento necessario e se realizziamo una reazione di fusione abbastanza lunga con una produzione di energia adeguata", dice l'americano David Gates del Princeton Plasma Physics Lab. Il successo potrebbe significare un cambiamento di rotta per la fusione. Il passo successivo dopo ITER è una centrale-prototipo che deve ancora essere progettata chiamata DEMO. La maggior parte degli esperti hanno ipotizzato che sarebbe stato una sorta di tokamak, ma ora, con quanto accade intorno al progetto tedesco, alcuni stanno iniziando a ipotizzare che la futura centrale sarà del tipo a stellarator derivata da Wendelstein 7-x. . Tutto dipenderà da come saranno i risultati dell'esperimento tedesco. Se saranno positivi, ci sarà un sacco di entusiasmo ". La realizzazione industriale della fusione potrebbe essere accelerata e alcuni gravi problemi del pianeta potrebbero cominciare ad avere risposte tecnologiche adeguate, primo fra tutti l'eccessiva emissione di carbonio in atmosfera.
(Molte delle notizie riportate nell'articolo sono tratte da Science 23 October 2015: Vol. 350 no. 6259).

10 commenti:

  1. Credo che con una minima frazione di quello che si è speso per questo giocattolino tecnologico, il progetto Kitegen sarebbe già operativo e funzionante su scala commerciale.

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  2. manineicapelli

    più energia = più sviluppo antropico = più ecocidio

    Come scritto più volte, non c'è alcuna ragione per pensare che quanto avvenuto storicamente (+ energia = + sviluppo antropico = + biocidio) debba magicamente, per qualche metafisica e inspiegabile ragione, diventare

    più energia = meno pressione antropica, meno tumore umano (meno homo), meno biocidio etc.

    solo perché l'energia disponibile sarà "da fusione nucleare".

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    1. Ho letto il testo qui sopra senza capirci nulla. Sembra che la famosa fusione nucleare, grazia alla quale l'umanità avrà tutta l'energia che desidera o di cui ha bisogno, sia proprio dietro l'angolo (per modo di dire: dubito che qualcuno di noi vedrà la realizzazione di impianti di questo genere per la produzione di energia - forse entro o dopo il 2060, buona fortuna, chi se ne frega). Ma ormai - novelli Prometei - nessuno ci fermerà. Abbiamo assoluto bisogno di energia e in un modo o nell'altro la troveremo. Ecocidio? E chi se ne frega. Potremo passare un week-end sulla luna, benessere per tutti, la vita un'eterna goduria, la Città del Sole finalmente realizzata. Fine dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, tutti signori e beati. Grazie alla fusione. Sembra una barzelletta. Intanto siamo alle prese con un sacco di problemi proprio terre-à-terre (potremo pagare le bollette, arriveremo alla fine del mese? Piove o non piove? E l'acqua potabile?). Che menagramo che sono, lo ammetto.

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  3. Direi che è fin troppo evidente che ci pigliano per il culo. Ma con intenzione, nè, mica per caso! La cosa è talmente palese che non mi va neppure di argomentare.

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  4. La disponibilità di energia aumenta il benessere. Se migliora la qualità della vita diminuisce la natalità (migliore condizione femminile, scolarità, aumento dei costi dei figli, minor necessità dell'aiuto di figli ecc.) come dimostra la storia contemporanea dell'occidente. Poi c'è un problema impellente: nel 2050 (cioè domani) saremo 10 miliardi. Dove troviamo l'energia per sostenerli? Gli idrocarburi stanno avvelenando il pianeta con il surriscaldamento e presto ne dovremo fare a meno.

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    1. "... nel 2050 (cioè domani) saremo 10 miliardi. Dove troviamo l'energia per sostenerli? "

      Non è affatto certo che la fusione funzioni e possa poi fornire l'energia per 10 miliardi già nel 2050 (ma non erano previsti 9 miliardi per il 2100 ?). È vero che se aumenta il benessere diminuisce anche il numero di figli. Ma più energia significherà non solo insistere con l'attuale andazzo, ma persino incrementarlo (almeno in un primo momento). Meglio essere confrontati prima con l'impossibilità di continuare così e di correre ai ripari. Per te i ripari sono: più nucleare, più energia, più benessere o almeno il necessario per tutti, ma proprio tutti (10 e anche 20 miliardi magari). E poi finalmente l'umanità farà giudizio. E se invece intervenissimo adesso, subito, oggi stesso, cercando di prevenire i 10 miliardi per il 2050? (e i 15 per il 2015). Ma poi tutti questi soli che volete accendere sulla terra (quanti impianti saranno necessari?) sono davvero innocui (proprio nessun pericolo d'incidente grave)? Sono pur sempre temperature pazzesche che si raggiungeranno (appunto come nel sole). Non è hybris anche questa? Fermiamoci subito, siamo ancora in tempo. Sto abbaiando alla luna? Probabile. Ma anche voi non scherzate con la vostra fame di energia.

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  5. La sensazione pero' e' che la fusione nucleare controllata sulla terra sia una chimera che si allontana sempre di piu' dal novero delle cose economicamente convenienti per la produzione di energia. L'impressione e' che anche se riusciranno a fare qualcosa, sara' solo un virtuosismo da laboratorio privo di ogni applicazione pratica...
    Probabilmente sarebbe molto piu' produttivo concentrarsi sul fatto che quando si muove un'automobile, solo l'uno per cento dell'energia consumata va a spostare il passeggero (e senza tenere conto dei costi energetici di costruzione dell'automobile stessa). Ci sono delle forme di consumo energetico che non aggiungono nulla al benessere generale, anzi, se non nel senso che interrompere il processo economico che le riguarda avrebbe risultati da sfracello totale: forse sarebbe meglio concentrarsi su questo, che e' l'enorme problema, e non sull'alzare continuamente la posta che rende sempre piu' enorme il problema.

    E' su questo che non ci sono vie d'uscita facili, visto che come ormai possiamo testimoniare noi stessi con le nostre esistenze, ogni istanza di stabilizzazione (figuriamoci decrescita) si e' trasformata magicamente nel suo contrario, per sovrappiu' con schiacciamento burocratico dei coglioni. L'imperativo globale e' "la crescita".

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    1. D'altra parte provate ad immaginare a cosa succederebbe se diminuissimo drasticamente il consumo d'acqua, la produzione di spazzatura, l'uso dei mezzi pubblici andando in bicicletta: le tasse comunali relative a questi servizi non cambierebbero minimamente, perche' il costo degli uomini che ci lavorano attorno resterebbe lo stesso, troppo spesso dimentichiamo che le cose, beni o servizi, non hanno nessun valore intrinseco, cio' che si deve pagare e' il guadagno, legittimo o meno, di qualcuno.

      Ma il risultato netto sarebbe che un metro cubo d'acqua costerebbe 100 euro, la rimozione di un kg di spazzatura 100 euro, un passagio in autobus 100 euro. Questa e' la situazione, che rende massimente ipocrita ogni istanza ecologistica da parte delle stesse istituzioni. Non e' un problema teorico, e' quelo cui abbiamo assistito, pagando sull anostra pelle, sebbene in scala meno drammatica di quanto esagerato sopra a scopo esplicativo, negli ultimi due-tre decenni. Siamo in gabbia, e fanno ridere quelli che cercano il colpevole, quando basterebbe che si guardassero allo specchio: e' la somma di tutte le loro piccole, magari generose, istanze..

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    2. "L'imperativo globale e' "la crescita"

      E lo e' perche' quei microcefali degli economisti e dei burocrati, chiusi nella gabbia del loro modello di mondo autoreferenziale, non riescono a pensare ne' vedere in altro modo.

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  6. ed infatti tutti i protocolli di kyoto sono falliti, così come falliranno quelli futuri. Le rinnovabili sono solo servite ad aumentare la bolletta dell'energia mainstream con enormi costi e poca resa e ad ingrassare profittatori e corrotti.

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